TRASMETTERE LA MEMORIA PER COSTRUIRE IL FUTURO
Attività in vista del 21 marzo
Conferenza con la dr.ssa Francesca BOMMARITO, sorella di Giuseppe BOMMARITO, appuntato dei carabinieri, ucciso a Palermo il 13 giugno 1983 unitamente ai colleghi Pietro Morici e capit. Mario D'Aleo) e il maggiore Marco ISSENMANN (comandante CC compagnia di Sondrio); Interverrà in collegamento da Palermo Salvatore Bommarito (figlio di Giuseppe).
Parteciperanno alunni del polo liceale Sondrio, ITIS e De Simoni. L'evento è organizzato dal CPL (centro promozione legalità) di Sondrio in collaborazione con LIBERA e UNMS (unione nazionale mutilati servizio).
Quest'anno la giornata in ricordo delle vittime innocenti delle Mafie si terrà a TRAPANI e parteciperà anche una delegazione valtellinese capitanata da don Diego Fognini
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PALERMO – Il 13 giugno del 1983 tre carabinieri venivano trucidati in via Cristofaro Scobar a Palermo. Erano le 20 circa quando il capitano Mario D’Aleo, comandante della Compagnia carabinieri di Monreale succeduto al capitano Emanuele Basile ammazzato un anno prima, finito il suo turno di servizio, sale sulla Fiat Ritmo blu per tornare a casa. A bordo ci sono l’autista Pietro Morici e dietro l’appuntato Giuseppe Bommarito. L’ufficiale torna a Palermo dove vive con la sua compagna Antonella che lo sta aspettando.
Durante i dieci chilometri percorsi nessuno dei tre militari ha voglia di parlare. Ne stanno succedendo di tutti i colori e la mafia non concede soste. Giunti sotto casa del capitano, alle 20.30 circa, la Ritmo blu imbocca via Scobar e si ferma al civico 22. In strada c’è poca gente, i palermitani cenano davanti alla tv. D’Aleo scende dalla vettura e saluta i suoi uomini e armeggia con le chiavi per aprire il cancello di casa. In mano ha un cestino di albicocche profumate che il fido Bommarito ha raccolto nella sua campagna. All’improvviso una gragnuola di colpi da fuoco incrociato investe i tre militari. Il capitano stramazza sul selciato mentre le albicocche si intridono del suo sangue. Il carabiniere Morici viene fulminato mentre tiene le mani sul volante.