EMERGENZA CORONAVIRUS E VITA DELLA SCUOLA

La situazione epidemica a tutti noi ben nota, in continua evoluzione e dagli sviluppi non prevedibili con certezza, ha interrotto bruscamente l’usuale corso della vita scolastica, focalizzando con prepotenza tutti gli attori della comunità educante sulla dimensione della salute e della sua primaria tutela.

Le specificità del nostro paese, caratterizzato da una struttura della popolazione con una consistente fascia di anziani particolarmente esposti ai rischi del coronavirus e da un sistema sanitario di elevata qualità ma snello nei settori delle malattie infettive e della terapia intensiva, hanno portato gli organi di governo a decisioni anche drastiche, ispirate dall’esigenza prevalente di tutelare la salute di tutti e di prevenire scenari di problematica gestione.

La preoccupazione diffusa, il sovrapporsi di tanti messaggi anche discordanti, le molteplici azioni di cittadini e famiglie hanno contribuito alla scelta di sospendere le attività didattiche, anche oltre il suo prevedibile impatto sul contenimento dell’epidemia. Per la nostra regione, siamo da ieri alla seconda proroga della sospensione, con la speranza di riprendere le normali attività didattiche il 16 marzo, ma con un margine di incertezza circa gli sviluppi dello scenario epidemico e le conseguenti scelte di sanità pubblica.

Questa situazione chiama in causa l’intera comunità educante, cui vengono sottratti i tempi e gli spazi strutturati destinati all’insegnamento e apprendimento, ovvero la quotidiana organizzazione della scuola. Il vincolo cui dobbiamo sottostare è la sostanziale inaccessibilità degli spazi scolastici per studenti e docenti, con il rischio del riflusso di ciascuno sul proprio particolare e dell’egemonia della preoccupazione per la dimensione della vita a scapito della costruzione socio-culturale condivisa, che si concretizza nel lavoro e nello studio.

La comunità educante è oggi chiamata a ripensare e ridefinire i tempi e gli spazi del fare scuola, nella condizione della “distanza”, ovvero in assenza della prossimità fisica tra i diversi attori, in primis studenti e docenti. Questo vincolo non fa venir meno la possibilità di insegnare e imparare, e nemmeno quella dell’interagire a due o in gruppo, ma pone nuove condizioni; le tecnologie della rete offrono strumenti e opportunità, in parte già sfruttati a lato della didattica tradizionale (aree dedicate allo scambio di documenti e materiali sul registro elettronico), in parte ancora da esplorare e costruire insieme, quali gli strumenti per l’interazione in simultanea disponibili su varie piattaforme dedicate al lavoro cooperativo in rete.

Ciò che occorre ripensare, nel passaggio da una didattica prevalentemente in presenza ad una didattica a distanza è il mix tra sincrono e asincrono, con un netto spostamento verso l’asincrono, costruendo però spazi virtuali e tempi definiti per la comunicazione sincrona, in particolare attraverso gli strumenti di videoconferenza.

Sarà possibile utilizzare maggiormente la componente digitale e online dei libri di testo, ma soprattutto attingere alle tante biblioteche in rete, ricche di risorse di elevata qualità, a livello di videolezioni, documenti, saggi, video su tematiche scientifiche, presentazioni multimediali.

In questo complesso cambio di ambiente, dalla scuola al proprio domicilio, dagli orari rigidi ad orari flessibili e più condizionati dalle esigenze della vita, il ruolo del docente rimane centrale, oltre che quale realizzatore di videolezioni, quale regista dei processi di insegnamento, selezionatore dei materiali proposti agli studenti, punto di riferimento per un riscontro al lavoro svolto individualmente; la disponibilità di applicazioni per la videoconferenza consente occasioni per un confronto meno rituale ma più essenziale e strategico.

Sono certo dell’impegno e del coinvolgimento di tutte le componenti della comunità educante, docenti, studenti, famiglie, nella costruzione condivisa di questo nuovo ambiente virtuale che ospiterà per le prossime settimane il nostro comune fare scuola.

COMUNICAZIONE 220_1920 EPIDEMIA COVID19 E VITA DELLA SCUOLA.pdf